"EUREPICA. CHALLENGE"
Belarus Free Theatre
10 ottobre 2010 ore 19 - Teatro delle Passioni (Mo)
spettacolo in inglese e bielorusso sottotitolato in italiano
di Daniele Paganelli
Nel 2009 arrivarono a Vie come sconosciuti e misero in scena 3 spettacoli nella palestra delle scuole superiori Corni. Ne fui testimone. Probabilmente “Zone of Silence” era stato uno dei più intriganti e interessanti spettacoli visti non solo all’interno della rassegna Vie 2009, meraviglioso (non posso dimenticare nemmeno “Eremos” di Terzopoulos e Musìo, straordinario sebbene completamente differente dal lavoro dei Belarus).
Nel 2010 i Belarus Free Theatre sono tornati in Italia con “Eurepica”, non più in una palestra, ma al Teatro delle Passioni, un teatro che a fine stagione verrà demolito, purtroppo... sostituito... la bellezza del luogo è nel suo fabbricato, nei suoi pochi posti, nel poter vedere i dettagli da vicino, nel visione dall’alto, come in un teatro dell’antica Grecia, con quella che chiamavano “orchestra” assomigliante ad un altare. In uno spazio del genere i Belarus si trovano a loro agio. La loro storia racconta che in Bielorussia la compagnia è costretta ad invitare gli spettatori alle performance soltanto all’ultimo momento, con una telefonata, per evitare che vengano bloccati dalla polizia: la Bielorussia non è famosa per la democrazia, veniva raccontata in quel meraviglioso “Zone of silence”. Quest’anno l’argomento è parente ma altro, si tratta di Europa, di un viaggio epico in alcuni paesi europei. Si entra e si viene controllati come se dovessimo salire in aeroplano, è un gioco, spesso i Belarus si divertono a mischiare ironia e amarezza. Affrontano così temi come il razzismo, la diversità culturale, il problema dei rifiuti, l’educazione scolastica... un teatro civile (perché tratta di civiltà) tradotto con simpatia, molta, e poesia... la poesia è nelle metafore che vengono proposte, vive e mai scontate (il momento delle patatine mangiate e gettate a terra, della coca-cola sorseggiata e sprecata, ma messa nella raccolta differenziata, è un brandello di critica efficace e al contempo ironica del nostro sistema economico-sociale). Nessuno aveva dubbi. I Belarus sono intelligenti, e hanno qualcosa da raccontare. Non sempre gli artisti (spesso pseudo-artisti) hanno una reale necessità espressiva. Dovrebbe stare in silenzio e ascoltare. Magari il mondo, magari persone come i Belarus.
VOTO: 7/8 Assolutamente da vedere. Dopo riflessioni amare si esce però col sorriso.
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